cooperativa
SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE Co.La.P.
Arezzo - Toscana
Passione allo stato puro, un lavoro inteso come un divertimento, questo lo spirito dei cooperatori di questa impresa
La cooperativa sociale di tipo B Co.La.P. è stata costituita nel Gennaio 1989. È associata al Consorzio Sociale Comars di Monte San Savino ed è socia fondatrice del Consorzio di cooperative di tipo B COOB di Arezzo. La Co.La.P. attualmente offre lavoro a 53 soci lavoratori. Da anni è presente sul territorio delle province di Arezzo, Siena, Pistoia, Perugia. Le attività principali svolte dalla cooperativa mediante i suoi lavoratori, tra cui inserimenti lavorativi e tutor, sono: pulizie civili e industriali, manutenzione aree verdi, igiene urbana e trasporti sociali. Portiamo di seguito due testimonianze, la prima del socio fondatore Fabio Valocchia – ora direttore del Consorzio Comars – e la seconda del figlio Matteo Valocchia, giovane leva che da 8 anni ha preso la gestione della cooperativa creata dal padre.
Fabio: “La Co.La.P. è nata da un’esigenza mia e di alcuni miei amici di trovare un impiego lavorativo, dapprima come impresa di pulizie di scuole e luoghi pubblici; successivamente, nel 1994, si è trasformata in cooperativa sociale di tipo B. È una realtà che in qualche modo mi appartiene, che sento mia (non per una carica societaria) ma perché è nata da un desiderio e alla quale sono sentimentalmente legato. Il settore in cui opera la Co.La.P. (inserimento lavorativo di svantaggiati) è il più affascinante. Un settore dove gli stessi cooperatori della Co.La.P dicono che c’è il “mondo intero con tutti i suoi bisogni”. Mi reputo fortunato, poiché il lavoro che svolgo mi corrisponde tutto ovvero, usando una frase fatta, quello che faccio mi piace. Inizio con una premessa: io non sono, né tantomeno mi sono mai sentito, un leader; anzi, l’opposto.
Sono io per primo che ho bisogno degli altri sia per competenze (che non ho), sia per capacità. Questo mi porta a dipendere veramente da altri che sono volti, nomi ben precisi, persone che con me tirano avanti la cosiddetta baracca. Il tutto seguendo, obbedendo alla realtà che ha una fantasia creatrice senza dubbio superiore alla nostra. Certo titubanti, perché la difficoltà e il rischio sono sempre dietro l’angolo, ma è possibile affrontarlo perché si è in compagnia di amici”.
Matteo: “Somiglio a mio padre: studiare no, lavorare sì. Mi piacciono i rapporti umani, incontrare persone e i lavoratori nei vari cantieri, condividere i problemi, occuparsi di ciò che manca. Ho iniziato il primo anno lavorando proprio nei cantieri a spazzare strade a Camucia e pulire le scuole di Monte San Savino. Mi sentivo fino in fondo un operaio, uno di loro, assolutamente alla pari. E anche ora che sono il responsabile e mi occupo del coordinamento dei lavoratori ci tengo a trasmettere loro che non sono soli, che hanno la società accanto, che sono seguiti, voluti bene. Mi piace vederli all’opera sul campo, affrontare problematiche di persone che talora hanno alle spalle storie difficili di esclusione sociale.
Di tutto questo ho sentito parlare fin da piccolo, mi ha sempre affascinato vedere il modo in cui i miei genitori si approcciavano al lavoro: responsabilità sempre maggiori, problemi e impegni continui, visioni differenti ma sempre con il sorriso stampato in volto, sapendo che la realtà non è mai nemica. Questa è una creatura dei miei genitori, che sempre più sta diventando anche mia, ricordando e rispettando lo spirito con cui è nata e cercando di mantenere sempre al primo posto l’obiettivo principale che è il reinserimento sociale delle persone in difficoltà, accompagnato da una sempre maggiore qualità dei nostri servizi. La gratificazione maggiore è proprio qui: vedere la rinascita delle persone, la loro sfida nel rimettersi in gioco e fortunatamente molto spesso andare a buon fine. “Il lavoro nobilita l’uomo”: moltissimi dei nostri soci lavoratori ne sono l’esempio.