cooperativa
Gea
Mestre - Veneto
Vicini alle esigenze degli ultimi, ai quali da anni dedicano il loro lavoro
La cooperativa Sociale Gea opera con lo scopo fondamentale di realizzare la promozione umana e l’integrazione sociale attraverso la gestione di servizi orientati al soddisfacimento dei bisogni di persone e gruppi e alla valorizzazione delle risorse. Nasce nel 1993 ed opera nei seguenti settori: minori Rom e Sinti, assistenza domiciliare, assistenza legale gratuita, promuove il volontariato e la cittadinanza attiva nelle scuole, gestisce strutture per l’accoglienza di persone con virus HIV/AIDS, richiedenti protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati. Agli inizi degli anni Duemila la situazione tra le persone senza dimora nella città di Mestre era drammatica. Essere senza dimora equivaleva, ieri come oggi, ad essere anche senza diritti: la mancanza di una residenza portava, infatti, come conseguenza a non avere carta di identità e a non avere accesso nemmeno all’assistenza sanitaria.
Cooperativa Sociale Gea cercò dunque di mobilitarsi per creare un servizio che provvedesse alla tutela dei diritti fondamentali delle persone che vivono per strada. Per avviare l’impresa fu fondamentale l’incontro con l’avvocato Marco Giacomini. Lo Sportello “Avvocati (x) Senza Dimora” nacque in via sperimentale nel 2005 e l’anno successivo venne poi inserito ufficialmente nei progetti per i senza dimora che Cooperativa Gea seguiva in convenzione con il Comune di Venezia.
«Fin dall’inizio – racconta Litiana Zago, l’educatrice che segue tuttora lo Sportello Assistenza Legale di Gea – si rivelò l’esigenza tra le persone senza dimora di avere un orientamento legale. Il mantenimento dei diritti fondamentali, infatti, è un elemento imprescindibile per poter vivere con dignità. Il progetto di Gea andò evolvendo e il ruolo che Marco Giacomini assunse fu di punto di riferimento anche per noi operatori sociali. Era lui, infatti, il fulcro dell’entusiasmo e dell’impegno ed era con lui che ci confrontavamo». Dopo la fase di rodaggio iniziale, il progetto di assistenza legale prese il volo. Numerosi furono i convegni in cui venne presentata l’esperienza della Cooperativa Gea. Le richieste di interventi via via aumentarono. Gli avvocati volontari erano una quindicina e tutti riconoscevano a Marco Giacomini un ruolo essenziale per l’impegno profuso nell’iniziativa.
Nel 2016 il Comune di Venezia ha interrotto il finanziamento rivolto allo Sportello ed il servizio è stato finanziato grazie ad eventi pubblici, tramite i quali sono anche state attivate raccolte di fondi tra soggetti privati, in particolare con le associazioni Inner Wheel e Lions club Mestre Host. «Nel tempo la cooperativa Gea ha strutturato sempre più il progetto e nel 2016 gli è stato attribuito il nome di Sportello di Assistenza Legale per persone senza dimora e in situazione di grave marginalità – aggiunge Litiana Zago -. Inoltre lo sportello è stato dedicato alla memoria dell’avvocato Marco Giacomini, purtroppo prematuramente scomparso, per onorare il ruolo cruciale che il legale svolse nel periodo di avvio dell’iniziativa. C’è un episodio che mi piace ricordare: l’avvocato Giacomini risolse una questione gravosa che pesava su Jacopo (nome fittizio), un senza fissa dimora che, girando in lambretta, aveva accumulato un sacco di multe.
Per riconoscenza Jacopo cominciò ad andare a trovare l’avvocato Giacomini in studio; attendeva che finisse di ricevere i clienti per potergli stringere personalmente la mano. Ogni volta che Jacopo passava dal suo studio, l’avvocato Giacomini me lo diceva con un sorriso, era infatti grato a Jacopo perché lo faceva sentire bene». Nel 2018 le attività dello Sportello sono state illustrate anche nell’ambito di un seminario di formazione organizzato da Cooperativa Sociale Gea con Ordine Avvocati di Venezia, Camera Penale Veneziana e Camera Civile di Venezia, e la Fondazione Benvenuti e con la collaborazione di Lions Club Mestre Host. Anche a seguito delle importanti attività realizzate e a fronte di circa 1300 contatti attivati dallo Sportello soltanto a partire dal 2014, il Comune di Venezia ha deciso poi di rifinanziare lo Sportello che prevede attualmente l’attività fissa di una educatrice e la collaborazione volontaria di una decina di avvocati.