Domus Coop
Forlì, Emilia Romagna
Riapertura dei centri estivi con un’attenzione particolare al protocollo anti-Covid della Regione
L’educazione al distanziamento e all’osservare comportamenti consigliati, come lavarsi spesso le mani e indossare la mascherina nelle situazioni opportune, passa anche dalla frequentazione dei centri estivi.
Questa particolare attenzione è stata parte integrante del programma educativo dei Centri Estivi Domus Coop “L’Audace Compagnia”, un approccio a tutti gli effetti propedeutico all’avvio con dell’anno scolastico.
Dal 15 giugno al 7 agosto e dal 24 agosto all’11 settembre si sono svolti i Centri Estivi Domus Coop nel quartiere Coriano di Forlì, dedicati a bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni. Una proposta in continuità con il lavoro educativo svolto durante l’anno scolastico con i bambini, i ragazzi e le famiglie dei Centri Educativi San Martino e Charlie Brown.
“Abbiamo progettato l’attività con il desiderio che l’estate fosse un’occasione di crescita, divertimento e socializzazione per tutti, nel rispetto del protocollo della Regione Emilia Romagna in materia di centri estivi – racconta Massimo Fabbri, responsabili dei Centri Estivi Domus Coop – È un’esperienza che è stata vissuta come ‘un’audace avventura’: ragazzi ed educatori sono stati pionieri in territori inesplorati, alla ricerca di nuovi modi di socializzare, il tutto dentro un progetto finalizzato a costruire legami e oggetti concreti, abbandonando l’esperienza online che ha caratterizzato questi mesi.”
Il programma è stato articolato in attività di narrazione, ludiche, di gioco-sport, di apprendimento attraverso il gioco, compiti delle vacanze e laboratori creativi, espressivi e di costruzione, organizzate per privilegiare i momenti all’aperto, soprattutto nelle ore meno calde della giornata. Secondo le linee guida della Regione, i bambini e i ragazzi sono stati organizzati in gruppi per fasce d’età.
Il rapporto educatore/bambino era di 1 a 7 per i bambini della scuola primaria e di 1 a 10 per ragazzi della scuola secondaria di primo grado. “Per far respirare ai ragazzi un’atmosfera di unità nonostante la divisione in gruppi – spiega Massimo Fabbri – abbiamo pensato a una postazione con altoparlante per dare avvisi comuni a tutti i gruppi e soprattutto a istituire dei ‘corrieri’ per lo scambio in sicurezza di lettere e disegni tra i diversi gruppi.
Allo stesso modo- conclude Fabbri, siccome non era possibile organizzare i tradizionali incontri e le testimonianze con personalità del nostro territorio, abbiamo pensato di far entrare gli ospiti proiettandoli a video, in modo da non precluderci questa esperienza.”