cooperativa
Dai Crocicchi
Bologna - Emilia Romagna
È stata lei a dare il via a questa magnifica esperienza di accoglienza e solidarietà, impegnata al sostegno dei detenuti e delle persone più fragili
Di Sandro Vedovi, Presidente e Silvia Salucci, Consigliera e socia lavoratrice.
Socia fondatrice della cooperativa sociale Dai Crocicchi, dal 2002 si è impegnata fin dal suo nascere, nella progettazione di percorsi che potessero essere utili a tante persone in situazione di fragilità. Capace, per competenze professionali, di progettare servizi abitativi in grado di accogliere persone in una dimensione prima di tutto familiare per poter mettere loro nelle condizioni di operare per le loro autonomie ha sostenuto la cooperativa nella nascita dei suoi primi progetti di accoglienza (dalla casa per detenuti in misura alternativa alla pena fino al nascere di una comunità per mamme con bambini). Il suo avvicinarsi alla cooperazione passa attraverso Padre Fabrizio Valletti, che arriva a Bologna nel 1984 per occuparsi di pastorale universitaria.
Assieme alla comunità dei gesuiti venne costituito il centro di formazione per universitari, dedicato a padre Poggeschi, al centro della zona universitaria, che divenne ben presto un luogo di incontro, confronto e formazione per gli studenti Il Centro divenne punto di riferimento per varie opere sociali, una di queste esperienze aveva come riferimento il carcere, con l’obiettivo di supportare quei detenuti che una volta scontata la pena avessero cercato un modo per reinserirsi nella società. Il Gruppo Carcere dal 1996 opera a fianco e all’interno della Casa Circondariale di Bologna. L’attività si sviluppa e ad un certo punto Padre Valletti sente l’esigenza di organizzarla in maniera più strutturata fondando la cooperativa sociale Dai Crocicchi, per rispondere alle diverse problematiche legate al mondo della detenzione attraverso una struttura residenziale situata nella campagna al confine tra i comuni di Zola Predosa, Anzola dell’Emilia e Bologna.
L’attività inizia nel 2001 con l’ospitalità di adulti in esecuzione penale esterna (affidamento in prova ai servizi sociali, detenzione domiciliare), o al termine della loro pena detentiva. Inizialmente l’unico scopo della cooperativa è quello di dare una risposta al bisogno di “casa” di queste persone attraverso un’accoglienza in stile familiare. Giulia Leotta, capo scout impegnata in un servizio attivo e funzionale ai bisogni delle fragilità, si è molto legata a Padre Valletti, per la sua attività di assistente spirituale al gruppo scout Bologna VI e durante questa collaborazione ha avuto modo di conoscere l’attività della cooperativa Dai Crocicchi diventandone così socia volontaria.
La sua profonda conoscenza (è assistente sociale e poi maestra della scuola primaria) delle problematiche e dei punti forza della città di Bologna, fanno allargare l’orizzonte della cooperativa ad altre problematiche che stentano a trovare soluzione sul territorio, in particolare quella delle donne sole con minori. Spinge la cooperativa ad elaborare un nuovo progetto di accoglienza e nel 2007, grazie al bando “C’entro anch’io” di Coop Adriatica, Dai crocicchi ottiene un finanziamento per avviare un nuovo progetto di accoglienza la comunità per mamme con bambini “La casa di Sara”. Si tratta di accogliere, nelle strutture residenziali della cooperativa, madri sole con bambini con la necessità di inserimento e di integrazione sociale. A questa prima iniziativa ne seguirà una seconda dedicata sempre alla mamme ed agli anziani autosufficienti con la creazione della “Piazzetta; Housing sociale per mamme ed anziane autosufficienti.
Giulia è una persona concreta e combattiva ed insieme all’impegno del marito Francesco, suo compagno di vita, determina la nascita di servizi tuttora attivi che permettono alla cooperativa sociale Dai Crocicchi di dare voce a persone in situazione di fragilità. Ci lascia, ancora nel pieno della sua giovane forza combattiva, il 20 aprile del 2018. I soci ed i lavoratori della cooperativa Dai Crocicchi, ad un anno di distanza lavorano nella quotidianità per portare avanti non solo le opere ma il ricordo e la dolcezza del suo pensiero di accoglienza, per dare indicazioni a chi si trova ai “crocicchi della strada” in cerca di indicazioni e di un luogo dove poter riposare un po’ prima di ripartire.