cooperativa
Cooperativa: PADRE GIACOMO MONTANARI soc. coop. soc.
Gorizia - Friuli Venezia Giulia
Le vicende di una società che, basata su fede e impegno, ha saputo rappresentare un baluardo sociale per un intero territorio
La Cooperativa sociale “Padre Giacomo Montanari” nasce, originariamente, nel 1908 come “Consorzio rurale di acquisto e smercio” a Villesse (GO). Nel 2018, a 110 anni di distanza, la nascita della comunità alloggio rappresenta la nuova vita della cooperativa nel settore dell’inclusione sociale.
A cura di Ermellino Peressin
Correvano i primi anni del Novecento ai quali i cugini ottocenteschi appena consegnati alla storia avevano lasciata in eredità, assieme al bene di una grande fede, anche il carico di una insopportabile “miseria” di cui possiamo rendere l’idea spiegando che la cena di una famiglia, il più delle volte, consisteva di una polenta mai commisurata agli appetiti che la stavano insidiando, da un uovo cotto nel lardo rosolato oppure da mezza salsiccia, che molte famiglie già all’inizio della primavera si trovavano nella condizione di aver ormai dato fondo a tutte le riserve di granoturco e del maiale, che più sorelle della stessa famiglia celebrassero le nozze con le stesse pantofole; “Miseria, infine, significava che le angherie del padrone potevano estendersi sino al punto di far valere nei confronti di qualche malcapitata ragazza lo “ius primae noctis”.
La situazione era tale e la gente così rassegnata che l’attualità sembrava ormai storia irreversibile ed immutabile, quando, con la spinta dell’enciclica “Rerum Novarum” e con l’illuminata iniziativa del clero goriziano si fece largo l’idea di una vera, grande, pacifica rivoluzione sociale da realizzarsi mediante l’istituzione di specifici istituti di credito, le “Casse rurali ed artigiane”, di speciali negozi detti “Consorzi rurali di acquisto e smercio” dove i soci potevano prelevare alimentari, concimi e sementi e da un terzo istituto che era quello della “Mutua bovina. Il “Consorzio rurale di Acquisto e smercio” nacque a Villesse il 14 maggio 1908 ma il suo cammino fu breve perché la guerra del 1915/18 prima e l’avvento del fascismo poi misero ben presto fine a quella esaltante esperienza di riscatto economico e sociale.
Rinacque nel 1945 con la denominazione di “Cooperativa”, quando – in quel momento di smarrimento e di paura – ancora una volta i cristiani uscirono dalla sacristia per testimoniare con coerenza nel campo politico e sociale i valori del cristianesimo. Per cinquant’anni La “Cooperativa” svolse il suo ruolo di sostegno al mondo contadino ed operaio calmierando i prezzi e, soprattutto, aiutando senza richiesta di contropartite, tutti coloro che avevano bisogno di essere letteralmente sfamati. Come tutte le cose di questo mondo tuttavia, essendo figlia del tempo che la ha prodotta, anche per la “Cooperativa” giunge il tempo in cui, essendo per fortuna venute meno in gran parte le ragioni per le quali essa era stata creata, si è reso necessario un momento di pausa e di riflessione per adeguarsi a quelli che sono i nuovi bisogni della comunità.
a cura di Mauro Perissini Raccogliere il testimone lasciato dal “precedente cronista” per continuare nel racconto è forse più complesso che averlo fatto concretamente nel 1999 quando – per una serie di avvenimenti – si è concretizzato il contatto tra il Consorzio rurale di Acquisto e Smercio e il Consorzio il Mosaico, un gruppo di cooperative sociali e di persone che opera dal 1994 nell’isontino e nella bassa friulana. Fu immediato il constatare come lo spirito che cercavamo (e cerchiamo) di condurre dentro il Mosaico si sposasse bene con quelli che erano i valori fondativi della cooperativa villessina e di come, pur nel mutamento del contesto storico e sociale, gli scopi fossero sostanzialmente gli stessi.
CRONACA DEI GIORNI NOSTRI Se, infatti, il Consorzio rurale di acquisto e smercio nacque – assieme alle altre forme cooperative – agli inizi del 1900 per fronteggiare i bisogni essenziali delle genti di allora (mangiare, avere una abitazione, far crescere i figli…) anche le cooperative del Mosaico si propongono oggi di trovare le risposte per i bisogni delle persone che nella società attuale – apparentemente ricca e garantista di diritti universali– restano invece ancora ai margini. Il 8 luglio 1999 è la data dell’Assemblea straordinaria e della nomina del nuovo consiglio di Amministrazione; la Cooperativa cambia ancora una volta denominazione facendosi bandiera della figura e dell’esempio di un suo grande concittadino, “Padre Giacomo Montanari” missionario in India dove, assieme al Vangelo, aveva portato anche il seme dell’esperimento cooperativo. Parte un percorso – lungo, complesso, in cui si sono confrontate e anche scontrate progettualità e sensibilità molto diverse – che ha condotto, il 1° settembre 2018, ad inaugurare una Comunità Alloggio per persone disabili adulte che abbiamo chiamato Il Baolâr, dal nome – in friulano – dell’albero della piazza del paese sotto il quale i nostri avi si ritrovavano e spesso “deliberavano” le sorti della stessa comunità paesana. Forse quindi nulla di nuovo/particolare nel presente ma la gioia di portarsi dietro una storia davvero meravigliosa, di persone e di cooperazione.