cooperativa Cooperativa Emmaus
Novara - Piemonte

Solidarieta
Settore
Welfare
servizi,gerico
1994
Nasce nel
Il plurale della solidarietà

Un colosso piemontese di altruismo e dedizione, una cooperativa che ha saputo declinare i valori e i principi cristiani nell’etica del lavoro e nella sua mission

Raccontare di Cooperativa Emmaus significa parlare di solidarietà e integrazione, a partire dal nome della Cooperativa, che richiama l’episodio evangelico in cui Gesù si accompagna a due apostoli disperati e li rimette in gioco. “Emmaus” prende vita nel 1994 dalla tenacia di Don Dino Campiotti che, con un gruppo di collaboratori, cerca in Novara opportunità praticabili anche da persone con difficoltà personali o professionali: vuole creare un contesto, umano e lavorativo, adatto al reinserimento di ex tossicodipendenti, coinvolgendo con loro altre persone che, a diverso titolo, sono rimaste indietro nella vita.
Emmaus abbandona presto il progetto iniziale di attività (manutenzione civile), per raccogliere la disponibilità di aziende che offrono lavorazioni di assemblaggio in conto terzi: “Ego italiana” ed “Ero elettronica”, a cui seguono “Tomayer” e, attualmente, “Tecnomeccanica”.
Le difficoltà e i momenti bui, purtroppo presenti nella storia di Emmaus, sono legate al reperire il lavoro e al gestirne la discontinuità di flusso, che portano alla scelta di diversificare molto per non dipendere da un solo committente. La Cooperativa entra nei settori delle pulizie aziendali e dell’accoglienza, occupandosi per alcuni anni della reception dell’Università Avogadro, e della gestione dell’ex Campo Tav, adibito dal Comune ad ospitare persone e famiglie con difficoltà abitative. Negli anni Emmaus continua a “gemmare” iniziative, rendendo più inclusivo il tessuto sociale sul territorio, “meticciando” ambienti, culture ed esperienze, affiancandosi altre cooperative: “Progetto Omnia” (produzioni cosmetiche e riciclo di vestiario), “Multidea” (settori del verde e dell’informatica) e Gerico (servizi alla persona).
Gerico, accanto alla mediazione linguistica e alla conduzione di alcuni appartamenti ad uso sociale, si impegna nella ristrutturazione della ex “Casa Regina Pacis”, un tempo dedicata alle giovani in difficoltà, dove colloca e gestisce un nido d’infanzia a sostegno di famiglie fragili. La rivitalizzazione di luoghi con una antica storia di solidarietà, prosegue nel cantiere dell’ex “Casa del Divin Redentore”, sorta nel dopoguerra per il reinserimento di ex carcerati, ora riprogettata da Gerico, in forte sinergia con Emmaus, come un “Polo della Solidarietà”, con opportunità abitative e lavorative. Il “Polo della solidarietà” comprende un’ala, ormai quasi pronta, dedicata all’housing sociale, accanto a un orto, già attivo con quattro grandi serre, e alla “Sartoria È”, che attraverso una lavorazione artigiana di alto profilo, esprime la volontà della Cooperativa di trasformarsi in impresa sociale.
La sartoria, originata da un corso di taglio e cucito per togliere dall’isolamento le donne dell’ex campo TAV, accoglie ora nel “Polo della solidarietà” una quindicina di dipendenti in grado di confezionare capi o campionari per grandi firme: Versace, Balenciaga, Missoni Il tentativo di trasformare la cooperativa in impresa sociale deriva dalla volontà di garantire dignità e rispetto per il lavoro svolto dalle persone che vi sono occupate: la capacità di creare ancora un ambiente permeato di umanità, pone le condizioni per la buona riuscita di chi sta bene come di chi si trova in condizione di svantaggio o di disagio.
Credono in questa visione della persona e della comunità sociale le Fondazioni (Cariplo, De Agostini, Banco Popolare, Comunità del novarese, Mission Bambini, Compagnia S. Paolo, Crt, Lualdi) che investono nei diversi progetti e le molte persone che si spendono generosamente per farli crescere: l’intuizione incisa da Don Dino nel percorso cooperativo, è che la solidarietà si declina al plurale, includendo altro e altri nel proprio orizzonte, intrecciando storie, destini e opportunità in un affresco composito che restituisce senso al proprio destino e arricchisce la propria umanità.