cooperativa
Bessimo Onlus
Brescia - Lombardia
Con questa mission sono riusciti a ridare vita e speranza a tanti giovani in difficoltà
La Cooperativa di Bessimo ONLUS nasce a Brescia nel 1979 ed opera come cooperativa sociale di tipo A con 109 soci offrendo servizi socio sanitari nell’area delle dipendenze sulle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. All’interno dei 100 anni di storia di Confcooperative la Cooperativa di Bessimo Onlus ne conta poco meno della metà, dato che il 2019 è il loro 43° anno di attività sociale ed il 40° anno come cooperativa. Sono stati 43 anni di attività nel campo delle dipendenze e dell’emarginazione, guidati dall’obiettivo di stare in equilibrio, promuovere, difendere, affermare il diritto di piena cittadinanza delle persone con problemi di dipendenza, di rendere sempre più conosciuto ed esigibile il loro diritto di cura, di migliorare la vita di persone che dovevano (e in certa misura devono tutt’oggi), nascondere la loro condizione, vergognarsi del loro stato, accettare di essere umiliati e colpevolizzati per poter accedere a percorsi riabilitativi.
La nascita della Cooperativa è stata il frutto dell’incontro quasi casuale di due gruppi (a Brescia e in Vallecamonica) di persone che da alcuni anni si stavano interessando ai fenomeni giovanili dei primi anni ’70 ed in particolare dei primi tossicodipendenti. Un sacerdote “fuori dal comune”, don Redento Tignonsini, dotato di una forte capacità di coinvolgere, attrarre e motivare persone verso un obiettivo comune e la disponibilità di una casa parrocchiale da risistemare sono stati l’occasione per dare concretezza ad un’idea di accoglienza residenziale quale risposta alle problematiche che i giovani tossicodipendenti bresciani portavano loro. Nel 1979, grazie al tessuto bresciano che aveva promosso la cooperazione sociale e grazie al supporto di Felice Scalvini e Giovanna Bussolati, il gruppo promotore costituisce la Cooperativa Sociale di Bessimo.
Solo negli anni 80 grazie all’energia dei primi soci della cooperativa e ad un mix tra sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei territori con forte ruolo sociale, politico e culturale, una forte enfasi sul volontariato, il lavoro di rete, tanta Innovazione e sviluppo ed un grande coinvolgimento e responsabilizzazione dei tossicodipendenti e delle loro famiglie, alla prima comunità terapeutica ne seguono altre 11 (tra cui la prima rivolta a coppie di tossicodipendenti anche con figli), un servizio accoglienza, un supporto legale alle problematiche degli utenti ed una rete di appartamenti protetti.
Da allora la rete si è allargata allargando il numero delle comunità fino a realizzare interventi di prevenzione nelle scuole, un servizio di Bassa intensità assistenziale, una comunità educativa, appartamenti per l’housing sociale, interventi di riduzione del danno e dei rischi, servizi per l’esecuzione penale, counseling per adolescenti, giovani e famiglie e un servizio residenziale per il gioco d’azzardo patologico inaugurato nel marzo 2019. Italo Calvino in “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, si chiedeva come stabilire il momento esatto in cui comincia una storia, dato che tutto è sempre cominciato già prima e la prima riga della prima pagina di ogni romanzo sottintende qualcosa che è già successo al di fuori dal libro.
In questa ottica con i loro 109 soci attuali, perlopiù prestatori, si sentono parte di una storia più grande, iniziata da chi prima di noi ha avuto un sogno e ha trovato gli strumenti per realizzarlo, permettendo a loro di continuare a viverlo oggi, ma è anche la storia di tante cooperative sociali bresciane e non solo che hanno contribuito a rendere il mondo decisamente migliore.