cooperativa
Corte d’Aibo
Bologna - Emilia Romagna
Antesignani della cultura bio, da anni sono protagonisti di un agricoltura biologica, etica e di qualità, perfettamente intrecciata alla storia del territorio
Trent’anni a tutto bio. Corte d’Aibo nasce nel 1989 nel cuore del Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio (Bologna), in un insediamento rurale antichissimo, di cui si trovano testimonianze risalenti al XII secolo. Qui, sulle colline bolognesi da secoli votate alla viticoltura, Mario Pirondini e Antonio Capelli decidono di dar vita al loro progetto, quasi visionario all’epoca, di agricoltura biologica. Il tempo ha dato loro ragione. Se oggi il biologico è per molti approdo obbligatorio per rispondere alle richieste di consumatori sempre più attenti, per Mario e Antonio è da sempre una scelta di vita: lentezza e rispetto della terra, campagna come ritorno alle radici, vino come racconto di un territorio, della sua storia e cultura.
Oggi Corte d’Aibo è una delle realtà vinicole di punta dei Colli Bolognesi, zona la cui produzione sta conquistando fette sempre più ampie di estimatori. Gran parte della produzione è dedicata al vitigno autoctono per eccellenza della zona, il Grechetto Gentile, da cui nascono il Pignoletto Doc e il Colli Bolognesi Pignoletto Docg, senza dubbio il bianco più interessante del panorama vitivinicolo bolognese. Spazio è dato anche ai grandi rossi – dal Cabernet Sauvignon al Merlot alla Barbera, da secoli coltivata in queste terre – che si sposano perfettamente a una tradizione gastronomica di eccellenza, polo di attrazione per un turismo sempre più internazionale. La produzione di vino biologico è il cuore dell’attività di Corte d’Aibo: i vini sono prodotti secondo i disciplinari dell’agricoltura biologica, che esclude il ricorso ad additivi chimici privilegiando la qualità rispetto alla quantità, perché occorre dare alla terra tutto il tempo necessario per esprimersi al meglio.
Dal 2014 alla produzione biologica si è affiancata la pratica dell’agricoltura biodinamica, grazie alla collaborazione con l’agronomo Adriano Zago: una pratica che poggia su una visione olistica, volta a massimizzare la salute e qualità del terreno ed esaltare le caratteristiche dell’uva. Una particolare attenzione è rivolta alla riduzione o eliminazione di solfiti aggiunti, sostanze che diventano inessenziali, anzi dannose, quando il vino è di buona qualità. E proprio dal desiderio di creare vini il più naturali possibile, espressione autentica del territorio, esaltando le caratteristiche peculiari dei vitigni utilizzati, nasce la linea senza solfiti: il Meriggio, equilibrato blend di Cabernet Sauvignon, Barbera e Merlot, affinato nelle anfore di terracotta, recupero in chiave moderna di un metodo di vinificazione che risale all’epoca etrusca; e la Rugiada, sapiente unione di Grechetto Gentile e Malvasia di Candia, perfetto bilanciamento tra gli aromi intensi della Malvasia e la freschezza del Pignoletto. Alla produzione vinicola si affianca il ristorante, che offre una cucina semplice e familiare reinterpretata con un pizzico di creatività. Materie prime rigorosamente biologiche e stagionalità sono le parole chiave della cucina di Corte d’Aibo. Il ristorante, ricavato all’interno dell’antica stalla ristrutturata, offre con le sue travi in legno e le pareti di pietre a vista un’atmosfera calda e accogliente; d’estate la veranda esterna affacciata sui vigneti e sulla campagna circostante è un’esperienza irrinunciabile per un pranzo o una cena al fresco dei colli. Infine le camere, per chi vuole quiete e bellezza riposante, a contatto con una natura libera, a pochi chilometri da Modena e Bologna. Le dodici camere arredate in stile rustico sono accoglienti e dotate di tutti i comfort, come aria condizionata e wi-fi. Agli ospiti dell’agriturismo è dedicata, infine, un’area relax unica nel suo genere grazie al biolago, un bacino ornamentale di acqua dolce che utilizza un sistema naturale di depurazione effettuata dalle piante, dalla microflora e microfauna. Corte d’Aibo è un agriturismo immerso in un paesaggio incantato e fuori dal tempo, dove la natura e l’attività rispettosa dell’uomo si stringono la mano.