Humanitas – Storie Cooperative

La Cooperativa Humanitas ha 130 soci ed opera nel settore della salute mentale, offrendo percorsi di Riabilitazione Psichiatrica (con interventi Residenziali, Gruppi appartamenti e territoriali), strutture e interventi nel settore dell’Handicap e Disabilità e Anziani. La cooperativa è nata nel 1982 e per tutti è nota come “Rigoccioli”. “Rigoccioli” è una bellissima casa colonica nascosta tra le colline di Carmignano e affacciata sul lago, immersa nella tradizione della produzione del vino, dell’olio e del fico secco, ma soprattutto è la prima casa colonica acquistata. Essa non è stata solo la prima casa-famiglia della cooperativa, è stata la loro scommessa, il sogno che trent’anni fa ha incantato ragazzi e ragazze, ispirati dal “vento Basagliano”, ma con esperienze, formazione, percorsi di lavoro, di vita diversificati e li ha legati, uniti e appassionati per una vita.
Il legame con la terra, la loro terra di origine, Carmignano, ma soprattutto il legame con le loro origini contadine da cui molti di loro, da buoni Toscani, provengono è molto radicato. “Rigoccioli”, nome del podere in cui è collocata, è la “pianta madre” che poi è cresciuta, ramificandosi intorno ad altri poderi, luoghi di Carmignano, che hanno dato il nome a molte nuove strutture: Pietranera, Villa Bordoni, Camerata, Via Redi, Via Vergheretana e Montalbiolo. E altrettante “talee cittadine”, nuovi progetti e nuove sfide: La Locomotiva, Via Del Concone, Agenzia Territoriale, Gruppo Appartamenti. Decine, centinaia la storie che si sono incrociate. Storie di utenti che sono cresciuti, a volte si sono diplomati, fidanzati, qualcuno invecchiato. Alcuni che, dopo il loro percorso, tornano o chiamano per un saluto. Storie di operatori che hanno continuato a reinventarsi, rigenerarsi.
Negli anni la casa, il lago, i campi si sono colorati di progetti sempre nuovi, ma oggi è centro dei laboratori di Cuoio, Agricolo, Sartoria Arteterapia e sede due di Residenze della Salute Mentale. Ci sono persone che hanno fondato la cooperativa, hanno ricoperto molti ruoli all’interno di essa, ripartendo da se stessi, ricominciando, trovandosi sempre a dover imparare qualcosa di nuovo; alcuni di loro, una volta raggiunta la pensione, continuano a venire in cooperativa come volontari. Non ci sono solo storie a lieto fine, alcuni hanno visto fallire progetti a cui credevano, cambiato collocazione o ruolo e talvolta lavoro, accettando scelte direzionali. La maggior parte di loro, di questi soci, sono però le basi, le fondamenta della cooperativa e sono portatori, infatti, di uno spirito, di un’anima che trasuda solidità e affidamento.
Qualsiasi ruolo oggi facciano, qualsiasi storia abbiano vissuto, hanno ancora negli occhi quell’entusiasmo di quel lontano 1982, quella forza, quella voglia, coraggio di discutere, lottare, fare, progettare e costruire che avevano quando sono entrati la prima volta a “Rigoccioli”.